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Siem Reap

Dal 17 al 21 Febbraio 2014

Se uno va a visitare Angkor, per forza deve alloggiare a Siem Reap, a 10 minuti di macchina dal sito archeologico. La città vive da e per i turisti. Di giorno, mentre tutti sono ad Angkor, c'è una bella atmosfera rilassante, mentre nel tardo pomeriggio e di notte si assomiglia a Rimini o a Ibiza; una movida continua. Per non annoiare il lettore con i dettagli, ecco un po' di foto.

Pub street, la via principale di Siem Reap Canale che passa nel centro di Siem Reap Flora e fauna

Bopha Angkor Hotel

Bopha Angkor Hotel Piscina del nostro albergo

Sihanoukville

Dal 21 al 22 Febbraio 2014

Siamo arrivati all'aeroporto nel pomeriggio da dove ci siamo trasferiti in albergo "Golden Sand Hotel" che sarà la nostra dimora per una notte sola. Una tappa obbligata per la non coincidenza dei vari trasferimenti che dovevamo effettuare. Abbiamo cercato di trasformare questo potenziale inconveniente in una esperienza aggiuntiva, non pianificata: conoscere un po' questa città. Il tramonto era vicino e pertanto dopo avere lasciato i bagagli nella stanza, via verso il lungo mare di Sihanoukville che si trovava a pochi passi dall'hotel – un'altra scelta bene azzeccata della nostra agenzia.

Il lungo mare accosta una lunghissima spiaggia sabbiosa, piena di strutture balneari con i soliti ombrelloni e sdrai, ristoranti e bar. Ci siamo seduti sulle poltrone sulla spiaggia, molto comode, e abbiamo infilato i piedi nella sabbia ancora moto calda, in attesa del tramonto, con una birra in mano. Mi sono ricordato i momenti simili e molto piacevoli sulla spiaggia di Tel Aviv. Abbiamo sfogliato la guida turistica della città e avuto qualche informazione in più riguardo il ristorante dove abbiamo pianificato la cena; Snake House. Ci aspettavamo che i piatti principali sarebbero stati i serpenti, ma niente affatto.

Il lungo mare di Sihanoukville Noi due sulla spiaggia di notte

Siamo arrivati là in tuk-tuk e abbiamo scoperto che si trattava di un piccolo zoo, con tantissimi serpenti esposti nei terrari, qualche uccello esotico e un cocodrillo legato con una catena. Nel centro del ristorante una piscina molto vasta con tanti pesci ed una tartaruga delle dimensioni notevoli. Me per cena non c'erano serpenti; è un ristorante russo e si mangia da dio. Abbiamo iniziato con caviale e vodka, dopo una specie di ravioli riempiti con le patate. Il secondo era un eccezionale Soutè Stroganoff, per finire poi con un dolce tipico russo di miele. Ottimo da mangiare e l'ambiente bello e suggestivo.

Un serpente di Snake House Piscina interna del ristorante russo Snake House Si salverà la nostra eroina dal coccodrillo?

Il giorno dopo, presto di mattina siamo partiti per l'isola Koh Rong Sanleum.

In attesa del trasporto per Koh Rong Sanleum

Phnom Penh

Dal 28 Febbraio al 1 Marzo 2014

Anche la visita a Phnom Penh abbiamo considerato inizialmente, quando si faceva l'itinerario del viaggio, un inconveniente in quanto ci siamo fatti 3 ore e mezza in macchina da Sihanoukville, di notte, senza vedere molto dei paesaggi che scorrevano. E dovevamo anche pernottare in quanto non c'era alcun aereo per Bangkok di notte. Ma è risultato alla fine che era, almeno per me, la più bella città che abbiamo visto in questo viaggio. L'autista ci ha scaricati davanti al nostro albergo, Lux Riverside. Bastava girare un po' la testa a sinistra e a destra per capire che è situato in una zona "rossa", con tanti locali dai nomi significativi, per esempio 69, è moltissimi turisti maschi oltre i 50 – 60 anni, non accompagnati dalle mogli. Era quasi mezzanotte e dopo due passi siamo andati in camera. La giornata era lunga e stancante ed il sonno era dolce, dopo una vera doccia con dell'acqua calda.

Avevamo a disposizione la mattinata per visitare Phnom Penh e siamo riusciti a vedere quasi tutto quello che viene consigliato di visitare. La prima tappa era a piedi verso il nuovo mercato della città costruito pochi anni prima. Cambogia era una colonia francese per tanti anni e questo si vede anche nelle strade, dall'architettura di alcuni edifici vecchi, ma ben mantenuti. Proseguimento verso l'unica collina di Phnom Penh dove si trova Wat Phnom e dove è nato il primo nucleo della città, nel 1372.

Mercato nuovo aperto qualche anno fa Un palazzo storico francese a Phnom Penh Davanti a Wat Phnom Imitazione della classica posa di dio vishnu

Con un tuk-tuk siamo scesi verso il posto dove il fiume Tonle Sap diventa parte del più famoso Mekong. Una breve sosta in un bar per godersi il panorama su Mekong e godersi un'ottima spremuta. Dall'altra parte si vedeva Palazzo Reale. Non avevamo il tempo per visitarlo, ma ci è bastato anche qualche minuto per goderci la vista sulle magnifiche pagode che lo compongono. Di nuovo tuk-tuk e dritto verso il mercato russo.

All'interno della zona c'era di tutto: mercato di pesce con la solita puzza (io quell'odore definisco così), verdure, abbigliamento, parrucchieri, bancarelle con food street, ma anche alcune gioiellerie che potrebbero tranquillamente stare in centro di Milano.

Vista sul fiume Mekong che attraversa Phnom Penh Palazzo reale di Phnom Penh Entrata nel Museo nazionale di Camodgia

Di nuovo con il mezzo più popolare di Indocina verso il museo Nazionale, per dare un'occhiata all'edificio dall'esterno e via a piedi verso l'albergo. Una zona piena dei ristoranti e bar per i turisti, le frequenti tende alzate quasi in mezzo alla strada dove di sera si dovevano svolgere le feste, presumo anche i matrimoni. Una città piacevole, con gli edifici prevalentemente bassi e con tante zone verdi. L'unica cosa non piacevole è che i marciapiedi erano impraticabili per la massiccia presenza delle macchine e motorini parcheggiati; era praticamente impossibile fare più di 20 metri senza dover scendere sulla strada.


In giro con tuk-tuk per le vie di Phnom Penh

Bangkok