Pollo alla thailandese | 
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 Saranno sette anni che conosco un segreto che sto per raccontarvi. Visto che ogni piatto buono deve avere un nome, io lo chiamo "thaina" - piatto tailandese. Tutto è cominciato con l'arrivo dei cugini dalla Svezia in un freddo mese di dicembre. Hanno deciso di passare le feste (tutte: Natale, Capodanno e Befana) in Italia e si sono piazzati in casa mia per 18 giorni. Mi hanno sconvolto la vita perché non sapevo come fare. "Noi non siamo ospiti, vivremo con voi come una grande famiglia." Ma, che film italiani fanno vedere in Svezia?! Al sud ci sono delle grandi famiglie, i pranzi domenicali, tanto sole. Noi siamo 3 in casa, viviamo a Milano e a dicembre fa freddo e c'è spesso la nebbia (non proprio, ma vorrei esagerare per poter dire che è uguale a Stoccolma dalla quale sono arrivati). Il piatto tailandese che hanno preparato loro due, volevano per forza partecipare anche nella preparazione del cibo, è probabilmente più conosciuto in Svezia che in Tailandia. E' normale che il popolo del nord apprezza i sapori, colori, profumi esotici (lo testimoniano i numerosi ristoranti asiatici che ho visto a Stoccolma). E per fortuna ci sono le pietanze che raccontano la loro terra di origine e non solo, risvegliano i ricordi e suscitano le emozioni. Parto con la ricetta o, com'è l'inizio del mio blog tanto atteso, divago ancora per un po'? Ho un dilemma: dopo la prima ricetta continuare con le altre o raccontare le situazioni al tavolo quando ho servito "thaina". Potrebbe essere una cosa divertente, o imbarazzante, o tutte è due. E' successo quando per la prima volta è venuto a cena a casa mia Luca, ubriaco fradicio. Dondolava sopra il piatto cercando di colpire con la forchetta qualcosa che c'era dentro, sicuramente molto sfuocato e perciò anche difficile da beccare. Ci penserò come sviluppare e continuare il blog domani e adesso ecco gli ingredienti, quelli più complicati: 
 Dovete cercarli nei negozietti che vendono gli alimenti asiatici, e se non li conoscete è la parte più complicata. Io con i miei ospiti ho fatto il tour di Milano con l'obietivo: le salse sopra nominate. Due cucchiaini di curry piccante si mescolano con il latte di cocco e le salse menzionate. Ho comprato il curry "medio" al posto di quello piccante, dopo che il negoziante indiano alla mia domanda "E' molto piccante?" mi ha risposto "Per noi no!" La salsa che si mette alla fine è così già pronta. Prendere un petto di pollo intero di circa 500 g tagliato a cubetti, rosolarlo con un po di olio finché non prende il colore dorato. Tirare fuori la carne in un altro contenitore, tenedola calda e salarla. Adesso prepariamo le verdure: 
 Non ci sono i fagiolini sulla foto, ho usato per la prima volta i fagiolini surgelati (che vanno benissimo) e li ho dimenticati inserire nella foto con tutti gli ingredienti; perdonate la mia imperfezione. Saltare le verdure nella stessa pentola del pollo. La cottura dovrebbe essere breve, 6-7 minuti, ma secondo il vostro gusto personale potete naturalmente anche prolungarla. Rimettete il pollo e dopo qualche minuto versate la salsa di cocco. Altri 2 minuti ed il piatto è pronto. Vi accorgerete che, per fortuna, è più lungo il racconto che la preparazione stessa. "Thaina " si accompagna con il riso basmati. Io lo preparo al modo giapponese: il riso si copre con l'acqua fredda, un dito sopra il riso, poi con coperchio e non si apre finché non è pronto. Bastano 10 minuti dall'inizio della cottura. Buon godimento, con tutti i sei sensi! Scusate, non mi sono ancora presentata: Biancaneve, piacere.  |