Ani e Kars30 Giugno e 1 Luglio 2010 | 
 SpaziOso
 BARZELLETTE
 LIBRI
 VIDEO MUSICA
 FOTO DIGITALI
 CURIOSITA'
 POKER
 RICETTE
 SARDEGNA
 ZAGABRIA
 BELGRADO
 SARAGOZZA
 LAGHI ALPINI
 MADRID
 BERNINA EXPRESS
 TURCHIA
 Van
 Dogubayazit
 Kurdi
 Ani e Kars
 Erzurum
 Trabzon
 Hammam
 Kayseri
 Cappadocia
 Konya
 Istanbul
 BUDAPEST
 BOAVISTA
 AMSTERDAM
 SUDAFRICA
 NAPOLI E DINTORNI
 ISOLA DI MAFIA
 VALENCIA
 COSTA AZZURRA
 ORTONA
 NAMIBIA
 OMAN e DUBAI
 TIBET e CINA
 ISOLE EOLIE
 PRAGA
 CAMBOGIA
 SIVIGLIA
 CRACOVIA
 NEW YORK
 MAROCCO
 COPENAGHEN
 SAN PIETROBURGO
 ALBANIA
 SANTORINI
 RIGA
 ZANZIBAR
 ISLANDA
 GIAPPONE
 EDIMBURGO
 BARCELLONA
 PROVENZA
 ALBANIA e CORFÙ
 INDIA
 MOSCA
 SARDEGNA bis
 TENERIFE
 PORTOGALLO
 VENEZIA
 ABRUZZO
 USA
 BORMIO
 FES
 PAESI BASCHI
 MAREMMA TOSCANA
 UZBEKISTAN
 MARCHE
 SRI LANKA
 ISOLE TREMITI
 ALTRI
 | 
 E' l'ultimo giorno di giugno, il 30. Il nostro viaggio continua verso nord, nella direzione di Kars. La prima sosta è a Igdir, un posto che non offre molto ai turisti tranne un grande mercato che si estende su una superficie notevole e dove si vende di tutto. Ci stiamo esercitando nel trattare il prezzo. La sensazione è che quello offerto inizialmente si può abbassare di un terzo, ma anche di più. Vedono che sei turista e probabilmente per questo il prezzo sale ulteriormente. Un giro di un'ora, rifornimento con l'acqua e frutta fresca di ottima qualità e via. Per l'ora di pranzo ci siamo fermati in un piccolissimo paese di nome Digor, molto pittoresco, specialmente i suoi abitanti. I 6 signori che vedete su una delle foto sottostanti ci hanno salutato calorosamente e dopo aver scambiato due parole con noi, non chiedetemi in quale lingua, hanno chiesto se gli facevamo una foto per ricordo - molto volentieri. I miei compagni hanno optato per un solito pranzo in un ristorante (il paesino è piccolo, ma ci sono addirittura tre posti dove si può mangiare), ma io non ce l'ha facevo a sopportare i soliti odori dei cibi pronti, ben speziati, e così quel giorno le due banane erano il mio pasto principale. Ani, antica capitale armena, siamo in confine con Armenia. Fa un caldo tremendo, pochi visitatori in giro. Silenzio che c'è è qualcosa di sacro in un posto cosi ampio, con i suoi templi per tutte le credenze, dove si fermavano i mercanti che percorrevano la via della seta. Il ponte, in fondo del canyon è crollato. Si vedono i resti e la vista è fantastica. In una chiesa troviamo i ragazzi che vendono l'acqua e ci offrono le monetine bizantine trovate in quel sito durante gli scavi. Gino me ne compra una per 20 lire turche. Accetto molto volentieri quel gesto di pace. La sera precedente ci siamo presi per una stupidata. Spero che sarà l'unica durante il viaggio. All'uscita dal complesso incontriamo un gruppo di italiani con tre camper. Loro dormiranno là e noi torniamo a Kars per cercare una sistemazione (per andare ad Ani si passa da Kars). L'albergo è carino ed il personale curioso. Il signore con i capelli bianchi non si stacca da Angela, la serve con una dedizione totale. Dopo cena finiamo in un locale tradizionale dove abbiamo fumato narghilè e per sentirci più turchi, abbiamo fatto una partita di backgammon, uno dei loro giochi preferiti. Gino si ricordava vagamente le regole del gioco, ma secondo me si è anche inventato alcune; visto che nessun altro ha mai giocato prima questo gioco, non potevamo contestarlo. Guarda caso, alla fine ha vinto proprio lui. Al mattino Aldo non trova lo zaino che ha lasciato in camera; ha sbagliato il piano… capita. Partendo, passiamo vicino ad una fortezza selgiuchida del XII secolo, per vederla almeno da lontano. Il giorno prima siamo arrivati troppo tardi per visitarla come si deve.  |